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Piramide olfattiva--->QUI

Autore: Lady in Black
Come può ingannare un nome. Mi aspettavo di sentire il patchouli, in qualche sua incarnazione, e invece no. A meno che non si tratti di patchouli che è stato completamente spogliato delle sue caratteristiche di terra nera umida e cioccolatosa, tanto da renderlo asettico, scheletrico, destrutturato, un patchouli moderno e scarnificato. Lo stesso effetto di smarrimento che mi ha prodotto White Patchouli di Tom Ford, che nulla c'entra con questo ma che contiene anch'esso questa idea "depurata" del patchouli.

In partenza, un forte odore di carta bruciata e poi bagnata, del filo di fumo che sale da un fuoco appena spento, con un retrogusto balsamico che ti apre le narici, seguito da una forte impressione di cuoio fradicio e affumicato. Quasi un odore di cane bagnato.
Rimane per un bel po' questo cuoio affumicato, è l'unione del fumosissimo catrame di betulla e dello styrax, la quintessenza di quella nota che è chiamata cuoio di Russia, ma qui senza alcun richiamo animale.

Poi, dalla foresta di betulle, come richiamata dal fumo del fuoco, spunta l'anima tenera della vaniglia. E come si addolcisce questo profumo che sembrava così rude, diventa quasi femminile ma senza mai nemmeno sfiorare il territorio gourmand; si attenuano anche le note fumose, diventando più legnose. Ecco il tocco di Annick Ménardo, che già mi aveva affascinata in Black di Bvlgari, un profumo che è un inno al contrasto, nel quale la gomma nera si sposa con le note di vaniglia.
Patchouli 24 è la sublimazione di quel concetto, usa materie prime di livello superiore, su una struttura più pulita e nobilitata.
Rilevo delle assonanze con Cuir de Lancome, ma in versione minimalista, privo di note fiorite e di ogni altro ornamento stilistico.

Parla alla mia sensibilità olfattiva, questo profumo, ma parla anche al mio cuore. Un abbraccio sensuale ma non sessuale, languido e lunghissimo. Dopo dodici ore, è ancora lì, e il suo fondo è paragonabile all'odore che sanno i bambini dopo lunghe ore estive passate a giocare e a correre: odore di pelle sudata, accaldata, innocente e felice.

Autore: ninfea
Dopo aver provato e riprovato Patchouli 24 vi posto le mie impressioni, scusandomi per l'incapacità di descriverlo in termini più "tecnici":
inizia con una nota di cuoio affumicato che mi rimanda all'immagine è di una stanza maschile, uno studio raccolto, poltrone di vecchio cuoio usurato che ha assorbito l'odore di fumo di sigaro o pipa. Dopo pochissimi minuti il profumo si ammorbidisce leggermente e sembra rilassarsi come l'uomo che è seduto sulla poltrona, in solitudine. Mentre il suo sigaro emana volute di fumo grigio-azzurro e il corpo dell'uomo si rilassa sempre di più anche le note perdono durezza e arriva una nota leggera di patchouly, secco, leggermente freddo e con una ancora vaga nota balsamica. Il patchouly comincia ad essere quello che sto cercando da anni, l'idea c'è e aspetto con impazienza che si sviluppi completamente. Invece l'idea rimane ferma, abbozzata e sulla mia pelle si sviluppa una nota leggermente stridente, come una spina, che non riesco a definire.
Questo Le Labo non mi ha convinta

Autore: Lele1904
Il patchouli non è patchouli. Avete presente la ricca cremosità di Borneo? ecco scordatevela. Sulle prime sono rimasto interdetto: cuoio legno e tabacco.
Autore: ecate
Oltre a favorire positive esperienze oniriche, hanno una buona persistenza; il primo l'ho sentito fumoso, alcoolico, visionario:potrebbe essere il fumo che si alza da un calderone, sicuramente suggerisce l'idea di una antro, forse una caverna in cui viva in ritiro un essere saggio e sapiente!